Il film “Codice d'onore”, con l'attore Jack Nicholson, è stato generalmente molto apprezzato. Vogliamo però darvi cinque ragioni concrete per vederlo o rivederlo.
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Jack Nicholson. Punto. O meglio, due punti. In tre apparizioni ruba a tutti la scena. E riporta tutto (l'ottimo e volenteroso) cast un gradino del podio più sotto. Da solo vale il film.
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L'ottimo e volenteroso cast. Tom Cruise che tiene botta a Nicholson. E una serie di “comprimari” che da soli figurano giustamente (e non sfigurano – quasi - mai) da protagonisti in cima alle locandine: Demi Moore, Kevin Bacon, Kiefer Sutherland, Kevin Pollak.
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La sceneggiatura di Aaron Sorkin. Ti àncora allo schermo. Rende le cose (altrimenti) noiose accattivanti. Alla fine ti viene voglia di arringare giurie o arruolarti. I suoi dialoghi sono da citazione.
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Il regista Rob Reiner. Pulito. Impeccabile. Come in “Stand by me”, “Harry ti presento Sally” e in “Misery non deve morire” doma magnificamente i dialoghi e i duelli tra i suoi leoni.
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La colonna sonora. Senti il richiamo del desiderio di lavorare fino a tarda notte su casi apparentemente già persi. Galvanizzante.
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