Dietro il fantastico mondo di Hollywood, c’è un mondo che ribolle pieno di creatività, spirito libero e talenti emergenti.
Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno (1973)
Probabilmente il lavoro più personale e potente di Martin Scorsese. Uno strano mix di violenza, nudità e ogni tipo di linguaggio che vi aspettereste di sentire dai gangster di Little Italy a New York. Il film è pregno del velo di colpa cattolica e sembra agire come una confessione in celluloide degli istinti più bassi di Scorsese.
Le Iene (1992)
Un classico noir, Le Iene ha fatto scoprire Quentin Tarantino al mondo, in spruzzi di sangue, orecchie mozzate e stalli messicani. La sceneggiatura è stata scritta in due settimane mentre l’autore era in un vicolo cieco, ed è apertamente cambiata dalla prima stesura.
Donnie Darko (2001)
Il film di Richard Kelly descrive la storia di un teenager che viene avvisato della fine del mondo da un coniglio parlante a sei zampe, dopo che un motore a reazione è caduto nella sua casa. Il film ha alzato l’asticella per il pensiero indipendente e reinventato il genere teen.
The Terminator (1984)
Se cercate un esempio di spirito indipendente, non esiste esempio più fine dell’uomo dietro la visione apocalittica di The Terminator. James Cameron ha avuto l’idea da un incubo in cui era protagonista un assassino di metallo inarrestabile. Scarabocchiando una sceneggiatura e creando una troupe frettolosamente, il regista ha messo corpo e anima nella creazione di un nuovo mondo tecno-noir.
La casa II (1987)
È il trionfo del film a basso budget. Impiegando ogni trucco della macchina fotografica che l’uomo conosca, per non parlare di una serie di grandi effetti sonori e trucchi per modificare, la commedia horror di Raimi è molto influente.
Ombre (1959)
La caratteristica del debutto di John Cassavetes è un film girato con dialoghi e scene improvvisate, ed è uno dei film indie più influenti di tutti i tempi. Cassavetes ignora tutti i trucchi del mainstream per rendere vivace la sua semplice storia.
Lola Darling (1986)
Primo film di Spike Lee, racconta la storia di una donna che ha tre differenti fidanzati per provvedere a diversi bisogni emozionali e sessuali. Può essere visto come una meraviglia del cinema femminista o un film misogino della peggior specie ma, in entrambi i casi, l’humour del film e i personaggi vivaci hanno portato Spike Lee all’attenzione del pubblico.
La notte dei morti viventi (1968)
È l’esempio basilare di yin/yang della produzione indie. Il film è un classico horror, brillante e lugubre, il portabandiera dei film a effetto spavento che ha inondato gli anni ’70. Senza questo film, la recente rinascita degli zombie al cinema e in televisione non sarebbe mai accaduta.
Blood Simple – Sangue facile (1984)
I fratelli Coen si lanciano in un mondo ignoto con questo ritorno al passato noir. Lo stile è presente e corretto nelle parti in bianco e nero e nel sangue rosso brillante, ma è il tono che spicca maggiormente. È il film più scuro tra quelli dei Coen.
Lost in Translation – L’amore tradotto (2003)
L’isolamento e la solitudine corrono attraverso le vene del secondo film di Sofia Coppola, il quale scopre la moglie annoiata e alla deriva di un fotografo, mentre accompagna l’apparentemente ignato marito in un viaggio a Tokyo.
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