La vecchiaia ha rappresentato per molto tempo un soggetto cinematografico di nicchia e solo negli ultimi anni diverse produzioni mainstream hanno affrontato l’argomento con la narrativa che il grande pubblico riesce a meglio apprezzare senza necessariamente scadere in produzioni melodrammatiche fin troppo sensibili e retoriche. Malgrado, nella storia del cinema, questo argomento sia stato poco analizzato alcuni capitoli importanti ci permettono una poco significativa classifica.
Il primo titolo che vale la pena menzionare è ‘Tarda primavera’, pellicola giapponese del 1949 che affronta le vicende di un anziano padre di famiglia che una volta persa la moglie intende risposarsi o ricevere le attenzioni della figlia.
Secondo il pubblico italiano è invece ‘Umberto D’, scritto da Zavattini e diretto da De Sica nel 1952 ad essere il miglior film capace di interpretare la realtà degli anziani. Recentemente (2009) Hollywood si è interessato alle vicende di un anziano signore tramite il film di animazione ‘UP’. Per tornare ai registi nostrani, attraverso ‘Youth’, Sorrentino offre un punto di vista particolare su circostanze di una vecchiaia a superficialmente privilegiata ma che non riesce a celare l’angoscia del tempo che trascorre troppo velocemente.
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