Il sesto capitolo della saga sulle auto da corsa più potenti d'America stupisce ancora. L'unica nota negativa? Il finale: un happy ending un po' forzato. In questo episodio, il protagonista Dominic Toretto (Vin Diesel) e la sua “famiglia” (tra cui Brian alias Paul Walker) vengono convinti dal poliziotto Hobbs (Dwayne Johnson) a fermare una minacciosa banda di piloti mercenari che commerciano armi di distruzione pericolosissime in tutto il mondo.
La ricompensa prevede l'amnistia per tutti i reati da loro precedentemente commessi. La missione però sarà resa più complicata dal ritorno di Letty (Michelle Rodriguez), grande amore di Toretto, ora membro attivo della banda nemica (in seguito a un incidente e la perdita di memoria) e creduta morta nei film precedenti. Come era prevedibile, la regia non rinuncia alle scene d'azione e gli ultimi minuti di film ne sono ricchi: un aereo militare viene trattenuto al suolo dalle auto della squadra di Dom e Hobbs, sfidando le pallottole e le auto nemiche che oppongono strenua resistenza. Il tutto condito con spettacolari e forse improbabili evoluzioni e lotte tra i membri delle due fazioni.
Quando per Dom, Letty e Hobbs giunge il momento di salvarsi, saltando giù dall'aereo che si sta per schiantare, Vin Diesel rimane a bordo. Egli vuole eliminare una volta per tutte Owen Shaw (Luke Evans) il capo dei nemici. Così, mentre l'aereo si schianta al suolo e viene coperto dalle fiamme, tutti credono che sia ormai finita per il protagonista. Ma, proprio allora, un'auto sfonda la prua del mezzo di trasporto, avvisando gli spettatori che miracolosamente Toretto è vivo.
Nelle ultime scene, infine, vediamo che la squadra riesce finalmente a tornare in patria e ricominciare una nuova vita. Un finale idilliaco, che solleva i fan, ma rimane comunque un po' forzato, poiché tutto va per il meglio, a parte per lo sventurato Han, che ha perso la fidanzata nell'ultimo scontro. Incredibile come la poliziotta Elena accetti la riunione tra Letty e Dom senza quasi battere ciglio. L'happy ending è coronato dal classico barbecue di famiglia, in puro stile americano. In fondo non è una scelta malvagia, ma la sua resa è molto forzata.
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