Un film drammatico diretto da Claudio Rossi Massimi, che mostra come la ricerca di un ideale si trasformi poi nella ricerca e la scoperta di se stesso. È proprio questo il succo della vicenda che vede protagonista Antonio Soris (Biagio Iacovelli), un ventenne fermamente convinto dagli ideali del ’68 che mostra una smania incontenibile di scoprire il mondo, la cui storia è narrata da Remo Girone, una voce fuori campo. Nella Roma degli anni ’70 Antonio decide di partire per Atene a bordo della cinquecento celeste della madre, dove spera di trovare la caverna delle ombre di Platone, un luogo in cui abita la conoscenza. Sullo sfondo del bellissimo panorama greco, Antonio avrà modo di scoprire che la conoscenza, forse, non deriva solo da una caverna mitica, ma dalle esperienze affrontate ogni giorno. Indossando la maglietta del Che, il ragazzo conosce la bellissima Maria (Queralt Badalamenti), una giovane del posto che lo guiderà in questa esperienza tutta da scoprire.
Nel film avremo modo di vedere anche grandi attori come Moni Ovadia nella parte di un ristoratore, Antonio Catania, che interpreta il proprietario dell’albergo in cui sosta il protagonista durante la sua vacanza e, nella sua interpretazione postuma, il grande Giorgio Albertazzi, deceduto recentemente.
Non perdetevi “La sindrome di Antonio” che debutterà nelle sale italiane giovedì 17 novembre.
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