“Io e Annie” (1977) è una delle commedie più introspettive di Woody Allen che, vestendo i panni del comico Alvy Singer, indaga con raffinata ironia i risvolti psicologici della sua vita e della relazione a intermittenza con Annie Hall (Diane Keaton). Alvy e Annie si conoscono giocando a tennis, un incontro che bene illustra l’elite borghese, privilegiata, a cui i due appartengono. Del primo periodo della loro relazione, il protagonista narra l’innamoramento spontaneo, la sua influenza positiva sulle insicurezze di Annie ma anche le reazioni da drama-queen intellettualoide che finiscono col porre fine al rapporto. La pellicola alterna monologhi con ambizioni filosofiche e psicoanalitiche – durante i quali Alvy cerca di spiegarsi e di conoscere se stesso – a dialoghi densi in cui cerca invece di ricostruire il rapporto con Annie. Da queste conversazioni, il comico trae ispirazione per la sua prima commedia da autore. Il film si conclude con l’ennesima digressione di Alvy che racconta l’ultimo melanconico incontro con Annie, nel centro di Manhattan, a colazione, con la sensazione che tutto sia ormai finito lasciando solo un’insoddisfazione di cui sorridere.
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