Una vita, la sua, durata trentatré anni e spesa all’insegna della recitazione ma anche della perdizione, che si è rivelata distruttiva e senza scampo. John è stato il grande interprete dei due film più esilaranti del genere comico, Animal House del 1978 e The Blues Brothers del 1980, entrambi con la regia di John Landis. Il giovane Belushi aveva coltivato le sue doti attoriali e creative iscrivendosi a una scuola di teatro e da lì, tra concorsi e selezioni per formare nuovi cast di comici radiotelevisivi, conosce il grande comico e sua “spalla”, l’attore comico Dan Aykroyd.
Con lui, a soli ventisei anni, porta avanti un programma televisivo, Saturday Night Live, dandogli un taglio rivoluzionario e “fuori regola” per l’America di quei tempi, e per questo apprezzato da tutti e risultato imbattibile per diversi anni in termini di audience. Il troppo successo, o il bisogno di prestazioni fuori dal comune, come dimostrato nell’improvvisazione e nell’impegno fisico e mentale, lo hanno portato a cercare, forse, una maggiore “elevazione” che solo la droga poteva offrire, senza trascurare anche l’alcool. È morto così Belushi, nel pieno del successo e della vita, con lode e senza infamia.
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