Nel 2013 Pierfrancesco Diliberto, conosciuto nel mondo della televisione con il soprannome di Pif, ha esordito alla regia con la pellicola cinematografica intitolata La mafia uccide solo d’estate. Il film racconta la storia e ripercorre i ricordi di un giornalista di nome Arturo, impersonato da Pif, che fin da piccolo ha vissuto da vicino alcuni dei più famosi crimini mafiosi italiani e sembra possedere la straordinaria capacità di riconoscere al primo sguardo gli esponenti del crimine organizzato. Proprio durante la narrazione della sua infanzia, Arturo conosce il personaggio interpretato da Claudio Gioè, ovvero Francesco, un giovane giornalista che abita nello stesso condominio del protagonista. Il giornalista, a causa dei suoi sforzi nella lotta contro la mafia, era stato messo a tacere dal proprio redattore capo, che lo costringeva a redigere esclusivamente articoli sportivi. Francesco capisce subito che Arturo possiede delle capacità sorprendenti e, facendogli un po’ da mentore, lo incoraggia a inseguire il suo sogno di diventare giornalista.
Claudio Gioè non è nuovo alle produzioni incentrate sul tema della mafia. Nel 2007, per esempio, aveva vestito i panni del celeberrimo boss Totò Riina nella serie televisiva intitolata Il capo dei capi, dove aveva ricoperto un ruolo decisamente opposto a quello di Francesco nel film La mafia uccide solo d’estate.
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