Nella pluripremiata pellicola diretta da Alfonso Cuaron, un gruppo di astronauti, composto da alcuni addetti,fra cui un ingegnere biomedico (dottoressa Ryan Stone) e il comandante Matt Kowalsky, sono nello spazio per portare a termine una missione. Improvvisamente però, un incidente avvenuto ad uno shuttle russo coinvolge il gruppo di americani, che rischiano di essere uccisi da una pioggia di detriti. Il tenente e la dottoressa, rispettivamente Clooney e Bullock, riescono momentaneamente a sopravvivere,ma lo spazio li metterà di nuovo alla prova.
In questo lungometraggio, il famoso attore hollywoodiano interpreta un ruolo a lui calzante, ma secondario, poiché scompare a nemmeno metà della vicenda. Come carattere, è un personaggio abbastanza classico dei film americani: solare e scherzoso,ma soprattutto esperto e metodico, che non si fa scoraggiare da nulla e tiene sempre tutte le varie situazioni,anche le più critiche,sotto controllo. Essendo una figura carismatica, normalmente ci si aspetterebbe che fosse proprio lui il superstite della storia. Tuttavia,nonostante le sue competenze, stavolta sarà la "novellina" Stone a cavarsela e tornare sulla Terra. La scelta del regista rende la trama della pellicola leggermente più originale rispetto ad altre dello stesso genere ( cfr. Apollo 13, Interstellar ecc.), le quali spesso vedono il trionfo dell' "intelligente e pragmatico". In ogni caso,il ruolo di Clooney sarà di fondamentale aiuto alla protagonista per tirarsi fuori dai guai, infatti spesso lei gli si rivolgerà col pensiero, quasi fosse il suo angelo custode. Ma é proprio questa "eclissi" che permette a Ryan Stone di trionfare come protagonista e lasciare il segno nell'immaginario del genere. Il comandante é un grande mentore,un vero maestro,che si sacrifica eroicamente per chi aveva meno possibilità di lui,ma non rinuncia a strappare un sorriso al pubblico con travolgente umorismo. Ciò rende Kowalsky squisito e indimenticabile, senza risultare banale.
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