Nel film Bruno, Sacha Baron Cohen interpreta un giovane reporter austriaco disposto a tutto pur di diventare una star nel mondo della moda.
Questa la trama un po’ semplicistica, ma ben guardare c’è qualcosa di più dietro un film di questo genere (Bruno è il terzo della saga, dopo Ali G Indahouse e Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan) talmente contemporaneo da rischiare un invecchiamento precoce.
Come i suoi predecessori infatti, prende di mira i punti dolenti della società americana, in particolare in questo contesto storico le provocazioni sono indirizzate al mondo della moda, alla politica e all’omosessualità.
Talmente scomodo che spesso il protagonista ha visto bandita la sua partecipazione agli eventi di spettacolo per impedirgli di pubblicizzare il film e di creare scompiglio con le sue incursioni ai limiti dell’immaginabile.
Bruno utilizza la satira per mostrare l’ipocrisia della società contemporanea costringendo il pubblico a prendere atto della pochezza di valori regna sovrana.
Soprattutto quando i protagonisti delle vicende sono i personaggi famosi che vivono protetti dalle colline di Hollywood.
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