Niente sparatorie, né donne sexy e poco vestite o spargimenti di sangue: Robert Rodriguez torna all'intrattenimento per i più piccoli, dopo Spy Kids, con Il mistero della pietra magica.
In un tempo indefinito, in una cittadina immaginaria chiamata Black Falls, tutti gli uomini e le donne lavorano nella fabbrica della Black Box, un apparecchio tuttofare. Il titolare dell'azienda è un bieco individuo di nome Mr Black e tra i suoi dipendenti vi sono anche i coniugi Thompson, genitori del piccolo Toe, un bambino fantasioso e bizzarro, che tutti i giorni viene perseguitato dai bulli della scuola, capitanati da Helvetica Black, figlia di Mr Black. Proprio durante uno di questi scontri, Toe trova una pietra multicolor dotata di poteri magici, in grado di esaudire ogni desiderio. Nell'evitare che la pietra cada in mani sbagliate, Toe vivrà spassose avventure insieme alla sua famiglia e i suoi amici.
Confezionato in stile cartoonesco/fumettistico, Il mistero della pietra magica, questo film d'avventura dal ritmo frenetico sembrerebbe davvero scaturire dalla mente ingenua ed iperstimolata di un bambino; condito con la tipica ironia alla Rodriguez, in veste anche di sceneggiatore, il film ricorda inoltre la struttura di un videogame, mescolando il live action con gli effetti digitali, e racconta gli eventi in episodi in ordine sparso, con tanto di “play” e “rewind”, quasi come se i protagonisti effettuassero un passaggio ad un “livello superiore” in cui le difficoltà si moltiplicano, oppure come se si gestisse il telecomando del proprio lettore dvd.
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