Un film come Sliding Doors, diretto da Peter Howitt nel 1998, necessita di un’analisi dettagliata per essere compreso. È uno di quei film che effettivamente lascia qualcosa allo spettatore. Infatti, qui viene affrontato il tema del destino. In particolare, la pellicola si concentra sul cosiddetto effetto farfalla, secondo il quale, anche il minimo cambiamento può provocare, a distanza di tempo, delle conseguenze enormi.
In un certo senso, tuttavia, se è vero che in un primo momento si vuole sottolineare la grande differenza tra l’una e l’altra possibilità degli eventi, il film sembra voler suggerire che c’è una certa premeditazione: come se tutto fosse già stato deciso e scritto nel destino. Le due storie, apparentemente scollegate, sembrano invece trovare un punto di contatto, proprio come se in effetti, il destino della protagonista Helen fosse stato soltanto uno solo: ovvero quello di incontrare James. In un modo o nell’altro i due erano destinati ad incontrarsi e a stare insieme. Il film suggerisce quindi questa possibilità di lettura e di interpretazione.
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