Una lettera aperta, spediti ai principali giornali italiani, firmata da Claudia Zanella. La moglie di Fausto Brizzi si è trovata travolta dallo scandalo mediatico che ha investito il marito: il regista è stato infatti accusato di molestie da alcune attrici e la prima conseguenza è stata quella dell'allontanamento di Brizzi da Warner Bros. Il suo prossimo film, Poveri ma ricchissimi, uscirà ma Brizzi non comparirà nei titoli di coda e non lavorerà più con la major in futuro. L'attrice, moglie e madre di una bambina, nata proprio dal matrimonio col regista, ha scritto della parole che fanno riflettere e che pongono l'accento soprattutto della "mediaticità" con cui il caso è stato trattato (prima il servizio di Le Iene, poi le interviste, tra cui quella rilasciata da Clarissa Marchese).
Claudia Zanella e Fausto Brizzi: la lettera dell'attrice
"Ho iniziato a fare l'attrice a 11 anni, oggi ne ho 38. In questi anni mi è capitato di sentire di tutto, racconti di molestie di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi". Comincia così la lettera di Claudia Zanella.
"Se buona parte di tutto ciò che ho sentito ed è circolato nel nostro mondo fosse vero, da essere umano profondamente rispettoso del prossimo, ne sarei profondamente disgustata. Però deve esserci una distinzione: davanti alla violenza o all'abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece, dobbiamo rispondere con un secco 'no', e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell'ambiente del cinema, della televisione e della moda".
Fausto Brizzi, le accuse di molestie e la risposta della moglie
Continua così la lettera di Claudia Zanella: "Si può e si deve dire di NO davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l'impegno, non a letto. Mi addolora molto ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto in questi giorni perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Mi spiace anche perché a prescindere dal fatto che l'imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo affatto corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali.
"Mio marito ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio".
Poi conclude:"Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia".
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