Cosa succederebbe se una task force di agenti segreti e il suo affascinante capo, ai quali è assegnata la sicurezza nazionale, fossero un team di spie Lgbtq+? Lo scopriremo con Q-Force, la nuova serie animata in arrivo su Netflix: un cartoon politicamente scorretto che manderà in tilt tanto i detrattori del ddl Zan sull'omotransfobia quando i paladini delle libertà queer. La comedy creata da Sean Hayes e Michael Schur è indubbiamente irriverente e promette numerose polemiche, oltre a straordinarie avventure d'azione.
Q-Force: cast, trama e uscita del cartoon
Gabe Liedman è lo showrunner della prima stagione, che vede le superspie gay, lesbo e trans capitanate da Steve Marywhether (meglio noto come Agent Mary) alle prese con casi difficili e complessi. L'agente Mary vuole affermarsi a tutti i costi agli occhi dell'Aia (l'American Intelligence Agency) e ci riesce. L'agenzia approva il suo operato e gli assegna la formazione di una squadra d'élite. C'è un solo problema: Marywhether deve per forza avere in formazione un collega orgogliosamente eterosessuale.
Steve è doppiato nella versione originale da Sean Hayes (l'attore che interpreta Jack McFarland in Will & Grace), mentre le voci del resto della Q-Force sono di Patti Harrison (l'hacker Stat), Matt Rogers (il maestro dei travestimenti Twink) e Wanda Sykes (la meccanica lesbica Deb). Gli altri personaggi sono il direttore dell'Aia Dirk Chunley (doppiato da Gary Cole), la vice V (doppiata da Laurie Metcalf) e l'agente Rick Buck: lo "straight guy" ha la voce di David Harbour, l'Hopper di Stranger Things e Guardiano Rosso di Black Widow.
Q-Force: Netflix nella bufera per il trailer "terribile"
Le animazioni di Q-Force sono della sede canadese di Titmouse, lo studio che ha realizzato Beavis and Butt-Head e Downtown per Mtv e Superjail! e The Venture Bros. per Cartoon Network. Dissacrante e ironico, Q-Force è composto da dieci episodi che Netflix pubblica in streaming il 2 settembre 2021, lasciando ad abbonate e abbonati la facoltà di scegliere come e quando guardarli. L'unica limitazione è per i contenuti: la visione è inadatta ai più piccoli, come dimostra il trailer ufficiale.
Non appena è stato lanciato online, il video è stato preso d'assalto e accusato di perpetrare stereotipi e luoghi comuni su gay e lesbiche. Le critiche, indirizzate stavolta a Netflix, sono arrivate persino da una delle storyboarder, Alanna Train, che ha bollato questi 54 secondi come "terribili" perché non rappresentano veramente la serie e i suoi personaggi.
Fonte foto: Netflix / https://youtu.be/Fk9s-zTbq28
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