È allarme Squid Game tra i minori. La serie sudcoreana, diventata la più vista nel catalogo di Netflix, "sfugge" al controllo dei genitori e i suoi contenuti violenti arrivano ai giovanissimi (anche bambini della scuola primaria) attraverso i tantissimi video-commenti allo show presenti su YouTube. Il rischio di emulazione dei letali giochi d'infanzia della serie preoccupa numerose associazioni di categoria che stanno facendo sentire la propria voce. I primi sono i responsabili di Identità digitale, realtà che si occupa di web e social.
Squid Game: giochi emulati dai bambini?
Identità digitale ha condiviso un post molto commentato di Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'età evolutiva. Pellai scrive che Squid Game "è sconsigliata a chi ha meno di 14 anni, ma l'evidenza di moltissimi docenti ed educatori è che sia entrata nelle preferenze e nelle scelte di visione di molti bambini e bambine, ragazzi e ragazze preadolescenti".
La violenza della serie è anche graficamente molto 'spinta' ed esplicita: quando si viene uccisi, schizza sangue dappertutto. Gli insegnanti dicono che i bambini ci ridono su e si tranquillizzano vicendevolmente dicendosi 'tanto non è sangue vero, è sugo di pomodoro'.
Lo psicoterapeuta, autore del libro Vietato ai minori di 14 anni, sostiene che "quando sei bambino/a o preadolescente la tua mente non è in grado di gestire la complessità di alcune esperienze a cui puoi avere accesso, ma per cui non possiedi competenze emotive-cognitive di rielaborazione e integrazione dentro di te".
È qualcosa di cui noi genitori dobbiamo essere assolutamente consapevoli. Altrimenti nella vita dei nostri figli entra il peggio e nella loro mente, dimensioni ed esperienze che hanno significati e risvolti emotivi enormi (la vita e la morte lo sono; la violenza fine a se stessa lo è; il gioco che si trasforma in esperienza per vincere soldi o per subire la morte lo è) si depositano in modo caotico e disorganizzato. Potendosi anche trasformare in esperienze traumatizzanti, ovvero che il soggetto non riesce a gestire nella propria psiche. E perciò ne rimane disturbato e impattato.
Secondo Pellai, i bambini che guardano Squid Game "e poi ne simulano le azioni nel loro gioco durante l'intervallo scolastico forse stanno semplicemente imitando ciò che hanno visto. O forse ci stanno comunicando che dentro di loro è entrato 'qualcosa' che devono buttare fuori, perché non sanno dove metterlo. Il gioco è il loro modo per tentare di farlo".
Ma il gioco non fa miracoli e certe cose possono 'tatuarsi' nella loro mente e da lì non uscire più. Come psicoterapeuta, rimango tuttora colpito da quanti pazienti adulti mi hanno raccontato di non aver mai superato la traumatizzazione conseguente a certi film dell'orrore visti da bambini o adolescenti; primo fra tutti L'esorcista. La problematicità sta nel fatto che certi contenuti non vengono 'metabolizzati' quando la mente non ha le competenze per riuscire a farlo. E la mente dei bambini e dei preadolescenti non è in grado di metabolizzare i contenuti di una serie come Squid Game.
Pellai conclude che "adulti con la A maiuscola non permettono ai bambini di vedere Squid Game".
E in una società civile si dovrebbe fare di tutto perché ciò non avvenga. Altrimenti l'unica cosa che succede è che qualche adulto ci pensa su solo dopo aver letto un post come questo su un social network. Che è appunto un singolo post in mezzo a migliaia di altri post, che nello stesso social network, celebrano ed esaltano questa serie tv. Leggete e fate leggere questo messaggio ad altri genitori, se lo ritenete opportuno.
Squid Game: Moige denuncia Netflix all'Agcom
Helene Pacitto, l'ad di Identità Digitale, fornisce dei numeri a riguardo. Le conversazioni in rete legate ai temi di Squid Game hanno raggiunto volumi enormi negli ultimi 30 giorni: 25 milioni di interazioni legate a circa 4,5 milioni di post sul tema.
Il sentiment è per il 39,2% negativo, per il 12,4% positivo ed per il resto neutro. Le fasce di età più giovani sono molto portate a trarre ispirazione dai propri social e tenendo presente che per gli italiani sono un grande palcoscenico dove solamente il 12% è autore ed il 48% spettatori, abbiamo un buon 40% di interlocutori che definiscono i trend, le challenge e le mode.
Il caso Squid Game è segnalato anche dal Moige. Elisabetta Scala dell'Osservatorio Media del Movimento Genitori ha ufficialmente denunciato la serie Netflix all'Agcom. "Chi offre intrattenimento dai contenuti violenti ed estremi sia responsabile dei danni ai minori", si legge in una nota dell'osservatorio.
Chiediamo a Netflix come a chiunque offra contenuti potenzialmente dannosi per i minori, con alto rischio di emulazione e pericolo per la salute fisica e psichica, di mettere in atto ogni azione possibile per limitare l'accesso dei minorenni a questi contenuti, e di fare in modo che i genitori e gli adulti di riferimento siano facilitati nella loro azione di controllo e tutela. Proponiamo a Netflix di provvedere con urgenza all'immediato inserimento all'inizio degli episodi di Squid Game di introduzioni/guida non skippabili sui contenuti violenti della serie e sull'utilizzo del parental control, tecnologia ancora poco conosciuta dalle famiglie, che consente di filtrare l'accesso in base all'età.
Foto copertina: Netflix
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