Sembra che la lotta per il dominio di telespettatori della domenica pomeriggio tra Domenica In, diretto da Mara Venier, e Domenica Live, diretto da Barbara D'Urso, sia finito con una sonora sconfitta del programma di punta della domenica pomeriggio di Canale 5.
Stando ai dati, Domenica In si impone sul concorrente con un 16,5% di share, contro il 15.38 di Domenica Live, sfiorando i 2.800.000 spettatori, aumentandone il numero rispetto alle precedenti puntate, con punte di oltre 3.200.000 spettatori.
Una vittoria, a quanto sembra, schiacciante, che Mara Venier festeggia con gioia, ma con la quale Barbara D'Urso non sembra essere molto d'accordo.
Cosa ne pensa Barbara D'Urso?
La conduttrice di Domenica Live, invece, non sembra proprio convinta dei dati diffusi per il pomeriggio del 25 novembre 2018, definendoli, con un post su Instagram, "strani"; e diffondendo quello che, a quanto scritto, sono i dati ufficiali:
Ecco i dati Auditel ufficiali, non strani calcoli che qualcuno mette in giro: Prima parte 18,48%, Seconda parte 17,90%, Storie 18,17%, Attualità 15,60%. Picchi del 21% di share e di 3 milioni e mezzo di spettatori!! Canale5 arriva a staccare tutte le altre reti anche di NOVE punti!! E questo sempre partendo alle ore 14 con la linea di Canale5 di SEI punti sotto a quella del competitor, ma voi la fate volare nonostante le nostre 13 amate pubblicità!
La fine della faida tra Domenica In e Domenica Live?
La guerra mediatica tra i due programmi della domenica pomeriggio è già leggenda nella storia della televisione italiana, tanto che anche opinionisti del calibro di Selvaggia Lucarelli ne hanno parlato, definendola come "Una delle faide più feroci e devastanti degli ultimi anni" e ricordando che "Come in tutte le migliori faide della storia, le due, prima della sfida Auditel, erano amiche".
A dare man forte a tutto il battage mediatico ci si è messo anche il marito della Venier, Nicola Carraro, che rincarato la dose contro la D'Urso e il suo modo di fare con il dente avvelenato "In un crescendo di sfottò, rosicate e dispettucci che stanno appassionando il Paese più di qualunque diatriba politica.
La fine di questa storia, in ogni caso, la vedremo solo a giugno, quando il dado sarà tratto.
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