Il doppiaggio italiano è in sciopero "per salvaguardare la qualità". È la motivazione dietro l'alzata di scudi dell'Anad, l'Associazione Nazionale Attori Doppiatori. Dal 21 febbraio scorso il settore doppiaggio in Italia è in sciopero per chiedere il rinnovo del contratto nazionale (il CCNL doppiaggio) e protestare contro le condizioni lavorative obsolete e il quadro normativo non sufficiente alla tutela dei professionisti. L'azione di protesta è stata promossa dalle organizzazioni di settore di Cgil, Cisl e Uil ed è sostenuta da Anad e Nuovo Imaie.
Sciopero doppiatori italiani: il perché della protesta
Da parte delle associazioni di categoria è stata anche avviata la costituzione di un fondo per sostenere lo sciopero, finanziando i lavoratori più deboli da un punto di vista economico. Il contratto collettivo dei doppiatori italiani è fermo alle retribuzioni di 15 anni fa. Il sindacato denuncia mesi di trattative inconcludenti, "atteggiamenti dilatori della controparte", ritmi di produzione "che non rispettano la qualità del lavoro e della vita" e le "cessioni di diritti vessatorie e pericolose". I doppiatori sono infatti costretti da aziende che lavorano con l'intelligenza artificiale a firmare contratti in cui cedono i diritti all'uso della propria voce.
Quando finisce lo sciopero? Non si sa: di sicuro andrà avanti ancora una settimana. La controparte finita sotto accusa è l'Anica, l'Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e digitali. L'ente che rappresenta produttori, distributori ed esercenti replica in una nota che "dal gennaio 2022 si sono tenuti ben 15 incontri fra le parti sociali sul CCNL troupe e 15 incontri sul CCNL doppiaggio" ed è già stato siglato il Protocollo Covid per il settore del doppiaggio.
Sarebbe sbagliato non considerare questi avanzamenti e risultati come il frutto di una costante interlocuzione tra le parti. Le delegazioni di tutte le rappresentanze datoriali hanno sempre offerto massima disponibilità nel progredire nei vari negoziati. Anica è impegnata, come sempre con trasparenza, a portare avanti il dialogo aperto sulle trattative in corso al fine di giungere in tempi rapidi alla definizione di accordi adeguati al mercato, tenendo nella giusta considerazione le istanze dei lavoratori e quelle delle aziende.
Sciopero doppiatori italiani: The Last of Us salta
Lo sciopero dei doppiatori sta avendo pesanti ripercussioni per i telespettatori abituati alla visione di film e serie non in lingua originale. Il settimo episodio in italiano di The Last of Us, in onda su Sky Atlantic in contemporanea con la messa in onda su HBO negli Stati Uniti, è saltato e quindi subiranno ritardi anche gli ultimi due episodi.
Se la protesta dovesse andare avanti ad oltranza, potrebbe subire contraccolpi gravosi il daytime di Canale 5. Sono tante soap e fiction che vanno in onda doppiate nel pomeriggio dell'ammiraglia Mediaset: Beautiful, Terra amara e Un altro domani.
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