Sono tanti gli incontri alieni nella filmografia mondiale. La fantascienza ha sempre funzionato come un'allegoria dei problemi dell'umanità. La Guerra dei Mondi di H.G. Wells è una delle prime raffigurazioni del contatto con la vita aliena dallo spazio, in quanto usava gli alieni come metafora delle conquiste imperiali dell'Europa in nazioni "meno sviluppate". Nei film, molti incontri alieni diventano iconici perché si legano ad alcune importanti esperienze umane, che si tratti di una domanda, di una paura, di un desiderio o, in alcuni casi, di una possibilità di ridere di noi stessi. Scopriamo insieme i 10 alieni più famosi del cinema.
Film fantascienza: 5 alieni 'vintage'
Nella lista degli incontri alieni più famosi del grande schermo, citiamo Ultimatum alla Terra del 1951: questo classico film degli anni '50 non è la prima pellicola aliena arrivata al cinema in quegli anni. Furono realizzate, infatti, diversi film sugli uomini dello spazio prima di esso - e anche altri dopo.
Il romanzo di H.G Wells, Guerra dei mondi rappresentava gli alieni da decenni prima e, da allora, i registi hanno aggiunto creature più stravaganti al panorama della cultura pop. Prima, gli alieni erano una minaccia, stranieri che dovevano essere fermati. Ma questo film ha presentato la xenofobia e il desiderio di guerra dell'umanità come un ostacolo che gli stessi uomini hanno dovuto superare - o altrimenti ne avrebbero affrontato le conseguenze.
L'alieno, Klaatu, è in realtà una figura paragonabile a quella di Gesù, attaccato e quasi ucciso dall'umanità, solo per risorgere e tornare poco dopo nei Cieli. La scena in cui Klaatu atterra, insistendo sul fatto che è "venuto in pace" è il genere di scena cinematografica difficile da dimenticare. Per non parlare del robot killer che quasi cancella tutti.
Procediamo con L'invasione degli ultracorpi del 1956, che rappresenta una sorta di parabola della Guerra Fredda. Negli anni '50, le persone avevano paura che i loro compagni si trasformassero in comunisti e tutti gli altri temevano che i loro vicini diventassero michiganisti jingoisti che vedevano il pericolo dietro ogni angolo di strada.
La conformità era la paura del tempo. L'invasione degli ultracorpi ha capitalizzato su questa paranoia a suo vantaggio: sullo schermo, infatti, non vediamo nulla di troppo alieno. Niente piccoli uomini verdi o mostri. I baccelli rubano le persone quando vanno a dormire e le sostituiscono con una copia identica. Sembrano gli originali, parlano come gli originali, ma non hanno personalità. Il loro obiettivo è l'assimilazione di tutta l'umanità. In questo film, dunque, gli alieni fungono da metafora della paranoia dell'umanità.
C'è, poi, L'uomo che cadde sulla Terra, film del 1976, che ha come protagonista David Bowie nei panni di alieno, che si ritrova sulla terra per recuperare l'acqua per il suo pianeta. Lungo la strada, impara cosa significa essere umano e tutti gli orrori che ne derivano.
Questo film è molto meno conosciuto di altri film di fantascienza, ma rimane, per diversi motivi, uno degli incontri alieni più iconici del cinema. Anche se Bowie sembra umano, si comporta in modo alieno e distaccato. Cattura l'essenza di ciò che rende gli alieni così inquietanti per gli esseri umani.
Non ha nulla a che fare con navi spaziali o teste giganti. Gli alieni sono inquietanti perché non sono come noi: il tradizionale aspetto alieno, grigiastro, viene sostituito da quello che sembra essere appartenente appartenente una persona normale, con testa, occhi, naso, ma con un atteggiamento e un modo di fare distorti, che fanno capire che si tratti di un essere estraneo. Bowie, dunque, si comporta come un umano, ma è lontano abbastanza da segnalarci che c'è qualcosa di diverso.
Incontri ravvicinati del terzo tipo, film del 1977, di Steven Spielberg il quale dimostra di saperci fare con gli alieni. Ci illustra questi esseri in modi che ci fanno riscoprire il mistero e l'orrore che presentano. Si focalizza su scorci di mondi che vivono nelle profondità dello spazio, lampeggianti di luci e colori brillanti. La cosa che balza all'occhio dello spettatore è che nel film si vedano davvero poco gli alieni. La maggior parte del film fa leva sull'ossessione che porta alla rivelazione. Sperimentiamo le presenze aliene in tutto il film, ma non vediamo nulla fino alla fine. Restiamo, come i personaggi, a credere che stiano arrivando.
Nella lista finisce anche Alien del 1979 in cui possiamo vedere gli xenomorfi, gli alieni più temuti nella storia del cinema. Forse Alien ha avuto successo grazie ai disegni freudiani della bio-meccanica HR Giger e alla direzione tesa di Ridley Scott, ma anche perché lo xenomorfo è un'allegoria molto chiara delle violenze sessuali. O un insieme di tutte queste caratteristiche. Tuttavia, tra tutti i primi contatti con la vita extraterrestre sul film, l'incontro alieno più iconico sul film rimane la scena in cui la bomba esce dal corpo di John Hurt, lasciando tutti scossi dal terrore per decenni. Questo momento è così orribile e così brillante che anche a distanza di anni, ne stiamo ancora parlando.
Film alieni recenti: da E.T ad Arrival
Facendo un balzo alla storia del cinema sugli alieni più recente (diciamo dagli anni '80 ad oggi), possiamo citare sicuramente E.T. di Steven Spielberg, uno dei film più fortunato al botteghino di tutti i tempi e si è rivelato essere una vera e propria pellicola rivoluzionaria degli anni '80. Un alieno atterra sulla Terra e deve tornare a casa. Col tempo, mostra di poter far brillare le sue dita e viene rapito dal governo. Forse ciò che rende questo uno degli incontri alieni più iconici del film è come il pubblico al quale era rivolta la storia fosse così giovane.
Per i bambini negli anni '80, questo film e quello di Star Wars rappresentarono i primi in cui videro alieni. L'alieno mostrato ha i tratti di una creatura extraterrestre ma ha un aspetto abbastanza familiare da non renderlo così minacciosol. Andiamo avanti con Mars Attacks! del 1996 di Tim Burton, che rappresenta il ritorno di Tim Burton alla fantascienza degli anni '50. I marziani in questo film sono essenzialmente tristi omicidi che amano guardare il pandemonio diffondersi al loro passaggio.
Arriviamo a Independence Day del 1996: il film cattura il senso dell'orrore cosmico che tocca il più grande incontro di fantascienza aliena. Una sorta di horror lovecraftiano. Per gli alieni, siamo solo formiche da schiacciare ed esseri irrilevanti che vanno sterminati. È un processo per loro, non una passione. Qualcosa di puramente meccanico: l'umanità appare piccola di fronte a un'intelligenza extraterrestre smisurata.
La Guerra dei mondi del 2005, basato sul romanzo di fantascienza di H.G. Wells, adattato per il grande schermo da Spielberg, il quale ha saputo integrare le immagini relative all'11 settembre, con l'arrivo degli alieni sulla Terra. Tanti elementi visivi nel film richiamano gli eventi avvenuti a New York il giorno in cui le Torri cadevano, dai detriti che coprivano tutto a quel senso di panico e jingoismo che seguivano, combattendo qualche forza aliena che proveniva da lontano.
Infine, citiamo Arrival film del 2016, un film molto particolare, a tratti geniale, perché propone un concetto davvero notevole: se gli alieni arrivano, come parleremo con loro? Come sapremo cosa dire? Tali quesiti inducono a riflettere sulle modalità mediante le quali, attraverso la comunicazione, si possano evitare disastri e scontri con esseri extraterrestri, che non parlano la nostra lingua e che possono impararla, come noi possiamo studiare la loro di lingua.
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