Il cosiddetto cinema dei telefoni bianchi è un sottogenere italiano della commedia, molto di moda negli anni tra il 1936 e il 1943. In questo genere di commedia, i protagonisti appartenevano a classi agiate, come si evince dalla presenza di arredamento in stile déco (in voga in quegli anni) e dagli stessi telefoni bianchi che danno il nome al sottogenere. Le cornette del telefono bianche, sempre presenti nelle scene di apertura di tali pellicole, erano infatti un simbolo di benessere in quanto quelle meno costose, e dunque utilizzate dalle classi popolari, erano invece di colore nero.
Le commedie dei telefoni bianchi erano di genere sentimentale, talvolta al limite del melenso. Per motivi di censura, erano spesso girate da registi italiani ma ambientate nell’Europa dell’Est (da questo fatto deriva l’altra denominazione: commedia all’ungherese). Tematiche frequenti, e all’epoca scottanti, erano infatti quella della minaccia di divorzio (che al tempo non esisteva nella cattolica Italia, dove il matrimonio era indissolubile) oppure di adulterio (ancora considerato, nel nostro Paese degli anni Trenta e Quaranta, un reato contro la morale).
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