Arriva per ogni bambino quel momento in cui si varca quel sottile, ma così pesante confine con il mondo degli adulti, un momento magico, ma spesso altrettanto difficile e rischioso, se affrontato in maniera superficiale. Accade così che a Palermo un bambino in poco tempo assista ad alcune scene che lo porteranno a capire cosa siano le famiglie mafiose, quale sia l'orrore della vita reale, quella dove i giochi sono soltanto un ricordo dolcissimo. Tra il padre, la madre e la vita in strada dovrà destreggiarsi, solo, nelle difficoltà che lo circondano.
Questo è Il bambino di vetro, un film intenso come un romanzo di formazione (mafiosa), una prova ottima che ci viene donata dal cinema siciliano, nonostante il tema venga trattato a volte in maniera marginale, concentrandosi di più sulle vicende umane del apssaggio da infanzia ad asìdolescenza forzata.
Il film, in uscita nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 14 aprile 2016, è diretto da Federico Cruciani, e interpretato, fa gli altri, da Paolo Briguglia, Vincenzo Ragusa, Chiara Muscato, Vincenzo Albanese, Fabrizio Romano; per quanto riguarda l'ambientazione, siamo nell'assolata Sicilia dei giorni nostri, dove la Mafia assume forme variegate e si insinua in ogni aspetto della società contemporanea.
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