“E.T.” (1985) è certamente uno fra i primi film in cui il protagonista principale non è un essere umano ma un pupazzo creato ad hoc per le riprese. La voce dell’alieno che ha commosso tutto il mondo è quella di Pat Welsh, doppiatrice che a tratti ha avuto una vita ben più emozionante dell’alieno che interpreta. La Welsh faceva la doppiatrice per soap opera e serie tv di basso rango. Si dice avesse la voce roca che riconosciamo al piccolo E.T. per via delle numerose sigarette che fumava durante la giornata. Ben Burtt, il creatore degli effetti sonori del film, scoprì il suo talento per caso, in un negozio, e decise immediatamente di servirsene per la produzione. Il lavoro della Welsh venne pagato in tutto 380 dollari per nove ore di studio. In seguito, la doppiatrice collaborò anche a “Star Wars – Il ritorno dello Jedi” (1987); morì nel 1995 per una polmonite.
Pat Welsh ha avuto il punto più alto della sua carriera con “E.T.”, purtroppo al suo contributo per il successo del film non venne riconosciuto l’adeguato compenso economico come spesso accade nella storia del cinema.
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