Il grande successo del film è forse dovuto anche alla sceneggiatura realizzata da sei esperti del settore che hanno unito la propria creatività per realizzare un successo cinematografico.
Il nome di Pietro Germi figura solamente come riconoscimento in quanto non ha potuto occuparsi in prima persona della sceneggiatura a causa di una morte prematura. La scomparsa improvvisa di Pietro dal team ha portato l'intero sceneggiato ad essere un omaggio alla sua mancanza.
Leonardo Benvenuti ha apportato in questa pellicola il suo spirito fiorentino caustico e, anche qui, ha lavorato in stretta collaborazione con l'amico Piero De Bernardi: un sodalizio il loro tra i più conosciuti del cinema italiano, che ha interessato più di cento pellicole e ha coinvolto registi di grande fama, come: Mario Monicelli, Mauro Bolognini, Pietro Germi, Nanni Loy, Vittorio De sica, Sergio Leone, Carlo Verdone e altri. Benvenuti, oltre ad essersi occupato della sceneggiatura di "Amici miei”, è anche autore della saga di "Fantozzi".
Tullio Pinelli fu, non solo sceneggiatore ma anche scrittore e drammaturgo. Dopo gli esordi teatrali, lavorò con Mario Soldati ne "Le miserie del signor Travet"(1946) e, in seguito, fece coppia fissa con Federico Fellini, conferendo ai film del regista romagnolo un maggiore rigore logico. Pinelli ricevette numerosi premi: cinque Nastri d'Argento, quattro candidature agli Oscar e due premi internazionali Ennio Faiano.
Il successo del film nono stupisce quindi dopo aver considerando le menti, qui brevemente descritte, che si sono dedicate alla scrittura della storia di "Amici miei".
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