Lost è da molti definita la serie cult degli ultimi vent’anni: c’è chi urla al capolavoro, c’è chi non ha mai finito la prima stagione. Eppure, ciò di cui siamo sicuri, è che la serie creata da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber ha cambiato la storia della televisione seriale. Uno dei grandi dibattiti su Lost, tra i vari temi, riguardano l’intreccio finale. Come termina davvero la storia di Jack, Kate, Sawyer e il resto dei 48 superstiti del volo Oceanic 815? I fan più accaniti si sono scatenati in teorie filosofiche e domande irrisolte, ma ecco come finisce davvero Lost.
Nell’ultimo episodio i confini tra la realtà dell’isola e la realtà parallela cominciano ad indebolirsi: tutti i personaggi nel mondo alternativo si incontrano e ricordano ciò che è accaduto tra loro. Ad esempio, Claire, Charlie e Kate si riuniscono durante un concerto che coincide con il parto di Claire, mentre Sayid salva Shannon da un aggressore ricordando i bei tempi con l’amata. Nella realtà dell’isola invece Jack Shephard si rivela l’eroe che era destinato ad essere: riuscendo ad impedire all’Uomo in Nero di liberare il Male che avrebbe distrutto l’isola, il dottore – ormai morente – si sacrifica in modo che i suoi compagni lascino l’Isola e Hurley diventi ufficialmente il custode di quest’ultima. Le ultime scene alternano nella realtà parallela, l’ultima riunione di tutti i personaggi di Lost che si dicono addio in una Chiesa, mentre sull’Isola, osserviamo gli occhi di Jack chiudersi lentamente con la stessa inquadratura con cui la serie tv aveva spalancato le porte. Che sia un vero capolavoro o una grande delusione, una cosa è certa: Lost è un cult di cui nessun appassionato può far a meno.
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