Più un posto è angusto e più la storia può risultare interessante. Per questo, non esistono tanti film ambientati in Antartide. L’Antartide, con il suo clima freddo e la sua desolazione, rende difficile la nascita di una storia che tenga incollato lo spettatore alla sedia per almeno 90 minuti. Impresa difficile ma non impossibile. Lo sa bene il regista Christian Nyby con il film “La cosa da un altro mondo”, film di fantascienza del 1951 tratto dal racconto omonimo di John Cmpbel del 1938. Nel 1982, il maestro del cinema horror John Carpenter riadatta il racconto ad un film più crudo rispetto al precedente e più “contemporaneo”. La storia del racconto di Campbel non si ferma qui, nel 2011 viene creato un prequel diretto da Matthijs Van Heijningen Jr. con meno successo rispetto al film dell’82. Altro film horror in cui è stato scelto di citare questi luoghi freddi e desolati, è stato “Alien vs. Predator” di Paul W.S. Anderson, pellicola che però non è riuscita a spodestare dal podio il maestro Carpenter. L’Antartide non è stato scelto solo come luogo per narrare vicende horror ma anche per divertire la gente. Infatti nel 2006, con il film “Happy feet”, molti bimbi hanno sognato lasciandosi trasportare da allegri pinguini ballerini. E sempre di pinguini si parla se pensiamo alla commedia con Jim Carrey alle prese con simpatici pinguini nel film “I pinguini di mister Popper” datato ormai 2011. Quindi possiamo concludere dicendo che, non importa quanto il luogo dove vengono ambientate le storie sia freddo e angusto, ma l’importante è che si sappia creare una bella storia che attiri la gente e gli permetta di sognare, immaginandosi lontano da casa.
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