Essere riconosciuti attori di talento è spesso un attimo, il tempo di una rapidissima istantanea, un “click”, è qualcosa di palese e limpido. E' vero: forse si tratta di una visione in gran parte romantica. Nella maggior parte dei casi tale riconoscimento è frutto del duro lavoro, di una carriera scevra di sbavature o troppi passi falsi, poggiata su pilastri composti da fiducia, identità, passione e, non di meno, tanto cuore. E' il caso di Marco Giallini, un attore che inizia il proprio percorso nel teatro sotto la guida di Arnoldo Foà, Ennio Coltorti e, più determinante di tutti, Angelo Orlandi, il quale lo condurrà poi sulle rive del grande continente cinematrografico con L'anno prossimo vado a letto alle dieci (1995). Sarà qualche anno dopo con L'odore della notte di Claudio Caligari (1998) che darà sfogo a un fortunato ruolo che sembra calzargli a pennello: quello del bandito romano. Nel film è Maurizio Leggeri, un uomo che “sapeva guidare e rubare qualsiasi macchina”, un abilissimo ladro d'auto che non ebbe mai sufficiente coraggio ed occasioni per adattarsi alla rumorosa quotidianità delle luci del giorno. Giallini, tuttavia, non perde tempo: nello stesso anno è presente nel film I fobici (episodio Tutto un tic), regia di Giancarlo Scarchilli, L'ultimo capodanno, regia di Marco Risi, e Barbara, ancora una volta con la regia di Angelo Orlando. Anche la parte del poliziotto sembra appartenergli, nel ruolo dell'agente Sarrina inserito in una squadra sulle tracce di un pericoloso serial killer in Almost Blue di Alex Infascelli (2000). Negli anni successivi lavorerà molto, talvolta riconfermato dagli stessi Alex Infascelli (Il siero della vanità, 2004) e Claudio Caligari (Anni Rapaci, 2005), fino ad imbattersi nella fortunatissima parte de “Il Terribile” nella serie tv di Romanzo Criminale. Un personaggio duro, ruvidissimo e graffiante, che a pieno riconferma la sua grandissima dimestichezza con il ruolo del bandito romano. Nel 2010 nella commedia Io Loro e Lara, di Carlo Verdone, Giallini interpreta il ruolo di Luigi, fratello del protagonista, preoccupatissimo circa il destino di un'eredità messa a rischio dalla nuova giovanissima badante moldava del papà. Vincerà il Ciak d'oro nella categoria “Rivelazione dell'anno”. In ACAB – All Cops Are Bastards (2012), interpreta ancora il ruolo del poliziotto, un veterano della squadra celere soprannominato “Mazinga”. Si aggiudica il Nastro d'argento come miglior attore non protagonista. Lo stesso regista, Stefano Sollima, dirà: “Mazinga è un caposquadra, un uomo adulto che ha compiuto una sua parabola. Chi meglio di Giallini per interpretarlo? Con il suo cinismo romano disincantato?”. E' negli ultimi anni, tuttavia, che Giallini svela in modo limpidissimo tutta la caratura del suo grande potenziale artistico: sì, è un perfetto bandito romano, ma non solo quello, ed è ormai chiaro. Una carriera scevra di sbavature o troppi passi falsi lo porta a commedie come Buongiorno Papà di Edoardo Leo e E' tutta colpa di Freud di Paolo Genovese, che gli assegnerà il Premio Flaiano 2014 come miglior attore protagonista.
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