“Dorian Gray” è un film del 2009, diretto da Oliver Parker. Ciò che colpisce di questo film è subito l'ambientazione: usando moltissima CGI, infatti, il regista ha tentato – con notevole successo – di ricreare le ambientazioni gotiche proprie del romanzo dello scrittore inglese. Proseguendo lungo la pellicola, però, ci sono alcuni punti che fanno storcere moltissimo il naso. Per esempio il regista ha voluto dare molta – forse troppa – enfasi alle scene più osé descritte nel libro in modo molto fugace, rendendo alcune sequenze troppo simili a un film erotico anni '70.
Fortunatamente accanto a queste sequenze abbastanza discutibili ce ne sono alcune degne di nota e molto apprezzabili sia perché rispecchiano, in un certo senso, i personaggi descritti nel libro, sia perché gli attori danno il meglio di loro stessi. In una di queste scene Lord Wotton (interpretato da un bravissimo Colin Firth) spiega al giovane Dorian (interpretato da Ben Barnes) la sua personalissima teoria sulla ricerca dell'edonismo e del piacere estremo: la sua recitazione, il suo tono di voce così convincente rendono questa scena il cardine di tutto il film. Da quel punto in poi, infatti, Dorian si dedica alla ricerca del piacere più assoluto andando incontro a un cambiamento drastico e decisivo; anche questa è una sequenza degna di nota: il passaggio da innocente rampollo della società a edonista estremo è sottolineato benissimo dalla bravura dell'attore Ben Barnes che riesce a essere convincente nella sua trasformazione.
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